Sapevi che vicino Malaga c’è un sentiero che un tempo era considerato tra i più pericolosi del mondo? È il Caminito del Rey.
Preparati a camminare su passerelle sospese a 100 metri di altezza tra canyon, gole e panorami mozzafiato.
Caminito del Rey tra storia e leggenda
Il Caminito del Rey, sentiero del re, è stato costruito tra il 1901 e il 1905 per facilitare lo spostamento degli operai e dei materiali tra le due stazioni idroelettriche costruite su entrambi i lati della gola di El Chorro.
Il re Alfonso XIII lo inaugurò negli anni Venti percorrendo il sentiero che da quel momento divenne il sentiero del re.
In origine le passerelle erano in cemento e sabbia con semplici sbarre in ferro come unici elementi di protezione.
Quando il sentiero esaurì la sua funzione e gli operai non lo usarono più, fu abbandonato a sé stesso e pian piano si deteriorò.
Negli anni novanta raggiunse il completo degrado, la balaustra era sparita su quasi tutto il percorso e numerose sezioni erano crollate o sul punto di cedere.
Fu così che si trasformò in un’attrazione irresistibile per gli amanti delle avventure estreme e si conquistò la fama di sentiero più pericoloso del mondo.
In seguito ai numerosi incidenti e alla morte di quattro escursionisti le autorità dell’Andalusia decisero di chiuderlo al pubblico tra il 1999 e il 2000.
Stabilirono anche una multa dai 6000 € ai 30000 € per chi avesse attraversato i binari e le gallerie del treno (con le quali si può tornare indietro dal Caminito.)
Fu riaperto al pubblico dopo i lavori di ristrutturazione, il 28 marzo 2015,
e oggi si può camminare in sicurezza lungo la nuova passerella, indossando un casco che viene fornito all’ingresso.
Ti posso assicurare che vedendo le vecchie passerelle (sotto a quelle attuali) è facile intuire il motivo per cui era considerato il sentiero iù pericoloso del mondo.
Il percorso
Il sentiero ufficiale del Caminito del Rey è lungo 2.9 km, ma a questi devi aggiungere i sentieri di accesso in entrata e in uscita, per un totale di 7,7 chilometri.
È una lunga passeggiata di difficoltà medio-bassa, adatta a chiunque goda di buona salute, anche se non ha esperienza di escursionismo.
Ho percorso questo meraviglioso sentiero un mese fa (aprile 2023) e non ha deluso le aspettative.
È stato pazzesco attraversare il canyon sulle passerelle in legno sospese a 100 metri di altezza e vedere scorrere sotto ai piedi il fiume Guadalhorce che mi ha accompagnato per quasi tutta la passeggiata!
Unici 2 requisiti per godersi questo spettacolo:
- non soffrire di vertigini
- avere dagli 8 anni in su (i più piccoli non sono ammessi)
Puoi decidere se iniziare dall’accesso Nord a Ardales o da quello Sud a El Chorro.
Consiglio: inizia dall’ ingresso Nord (Ardales), il sentiero è più facile ci sono più discese, ma soprattutto ti tieni per la fine il punto più scenografico, la ciliegina sulla torta.
Quanto costa
Il biglietto d’ingresso costa 10 euro e puoi acquistarlo online sul Sito ufficiale .
Dato che per motivi di sicurezza è ammesso un massimo di 1100 visitatori al giorno, i biglietti si esauriscono velocemente anche online.
Ti consiglio quindi di acquistarli con largo anticipo.
Se non dovessi trovarli hai però la possibilità di entrare a 18 euro usufruendo della visita guidata di gruppo.
In alternativa esistono molti altri tour guidati a partire da 29 euro per 2 ore di visita.
Tempo di percorrenza
Per portare a termine il percorso sono necessarie da 3 a 4 ore se si considerano le varie soste doverose per riposare e fare le foto durante la passeggiata.
Orari di apertura
Il Caminito del Rey è aperto tutto l’anno dal martedì alla domenica.
Apre alle 9:30 e chiude alle 15:00 o alle 17:00 a seconda della stagione.
È chiuso nei giorni del 1 gennaio, 24, 25 e 31 dicembre e in caso di maltempo o lavori di manutenzione.
Come raggiungere il Caminito del Rey da Malaga
La stazione ferroviaria più vicina all’entrata del Caminito del Rey è quella di El Chorro, collegata a Malaga con treni diretti.
Puoi vedere al Sito Trenes le corse giornaliere per l’andata e il ritorno.
La durata del viaggio varia tra i 40 e i 50 minuti.
La stazione di El Chorro si trova nei pressi dell’accesso Sud, che corrisponde alla fine del Caminito.
Per raggiungere l’accesso Nord (Ardales) puoi usufruire dei bus navetta che collegano le due estremità del percorso.
L’ingresso Nord del Caminito e l’uscita Sud sono collegati da shuttle bus che partono ogni mezz’ora e ti ci portano in 20-25 minuti.
Il costo è di 1,55 euro sola andata.
Se sei a Malaga salvati questo posto incredibile non puoi perdere l’occasione di vedere tanta bellezza con i tuoi occhi.
Avevi mai sentito parlare del Caminito del Rey?
Un abbraccio
Veronica
P.S. Guarda il video se vuoi farti un’idea.
Cara Veronica, come faccio a “leggerti” ? E’ colpa tua, ahahah! Scherzo.
Conoscere è ricercare, andare in viaggio, come fai tu, solo che io, purtroppo, per il mio modo pigro di vivere, lo faccio dal computer. Quando la prima volta lessi del tuo viaggio, ricordi? Ho percepito qualcosa che in qualche modo rifletteva il mio modo di viaggiare, anzi della mia voglia del viaggio, in te ho avuto la sensazione, più volte confermata, che attraverso te (perdona il termine) avrei avuto (egoisticamente, all’inizio) modo di conoscere, visitare, viaggiare. Poi è diventata una sorta di diario con una splendida persona, che ho avuto l’occasione di apprezzare dal vivo, anche se per poco. Mi chiedi come faccio, ripeto non lo so, forse il perchè risiede nei tuoi reportage, nelle tue intime riflessione, che mettono in moto, attraverso immagini testuali, una sorta di scombussolamento interno, comune a molti credo, cioè quell’impeto che in parte è grazia e in parte brivido verso l’ignoto, in direzione ostinata e contraria (parafrasando De Andrè), forse proprio quell’ostinazione di andare oltre e non fermarsi, contrariamente a tanti, me primo incluso, che invece non lottano e di adagiano, rinunciando al graffio, a quell’impercettibile e magnifico attimo del nuovo.
Ti lascio una citazione di un grande viaggiatore, considerato uno dei più grandi viaggiatori di tutti i tempi, Ibn Battuta, un viaggiatore, storico e giurista marocchino del XIV secolo:
“e lasciai il mio paese siccome un uccello s’invola dal nido”.
Ecco in te “sento” quel volo.
Un abbraccio
Dovrei fare un post solo per ringraziarti di queste splendide parole che diventano un ancora (⚓️) quando a volte mi butto giù perché mi sento sola. Sola in senso di visione di vita che come ci siamo detti è improntata alla ricerca. Il desiderio di condividere riflessioni ed esperienze mi ha portato ad aprire questo blog e attenuare quella solitudine “incontrando” anime belle come te che tra l’altro sei stato anche uno dei primi che mi ha accompagnato per tutto il cammino portoghese. Anche se non viaggi fisicamente credo che la cosa fondamentale sia quella di farlo comunque. Abbiamo la nostra mente, uno strumento potente per viaggiare. E poi secondo me tu viaggi con la poesia, ognuno ha il suo modo speciale, l’importante è non restare mai “fermi”, far girare le idee e sperimentare. È ciò che ci mantiene vivi.
Sono orgogliosa di averti conosciuto, custodirò gelosamente le tue parole, mi daranno forza e nuovo entusiasmo per continuare a cercare🩷
Ti lascio anche io una frase del mio amato Terzani:
“Per gli indiani la vita non è fatta per essere semplicemente vissuta, ma per essere capita. In altre parole non si vive per vivere, ma per scoprire il senso del vivere.”
Un abbraccio caro Sarino
pericoloso? Beh, allora Veronica sarà sicuramente pronta 🙂
a parte gli scherzi, come detto già molte volte, invidio questa tua propensione “naturale” del viaggio, metafisico, spirituale nonchè empatico, la tua capacità di essere sempre in “ricerca”, di un luogo, di un frammento di universo che ti riconcili con l’essenza stessa dell’appartenere. E non si tratta del solito dire: tu hai qualcosa che va al di là del semplice “peregrinare”, non ti basta “vedere”, tu devi sentire, amare, immergerti in quello che ti circonda, farne parte appieno. La tua “antropologia” sembra lavorare solo in questa direzione, una direzione che reputo pulita, incline e coinvolgente.
Non cambiare mai carissima.
Un abbraccio
Carissimo Sarino non so come tu faccia ma riesci a leggermi come pochi altri, anzi sei l’unico che ci sia riuscito a distanza e soltanto attraverso le parole considerando che non ci vediamo mai (a parte il nostro piacevolissimo incontro a Trieste dello scorso anno 🙂)
Hai centrato il fulcro di Veronica, per me il senso del vivere risiede nella ricerca. In ogni sua forma, dinamica con il corpo e statica con la mente. Il viaggio, che ne occupa una larga parte, è lo strumento migliore che conosco per portarla avanti. Sono un po’ come il Der Suchende di Siddharta, colui che viaggiando, cerca la sua ragione di vita anche senza la necessità di trovarla veramente.
Dove mi porterà questa ricerca forse non lo saprò mai ma intanto mi godo il viaggio ❤️
E tu come stai? Sei a Trieste?
Ti abbraccio forte, grazie per le tue splendide parole che mi hanno regalato un tuffo al cuore.
Veronica, una passeggiata da brivido che tu avrai amato sicuramente!!! <3 Per me, sei unica!!! <3 <3 <3
Vittyna ormai mi conosci alla perfezione 🤣❤️…comunque anche se dalle foto non sembra, non è spaventoso…solo il ponte alla fine mette a dura prova anche chi non soffre di vertigini. Ma sono pochi passi, si può fare😁
Ti abbraccio forte
Veronica, non è spaventoso per te…io morirei solo avvicinandomi!!! Ti abbraccio forte anch’io!!!💖💖💖🤗🤗🤗💖💖💖
Ahahaha ma no credimi ho fatto cose peggiori🤣❤️
What a great joke! One to add to my list!! Maggie
It’s been on my list for a long time and I have to say it was worth the wait, you’ll love it too❤️
Bravissima e bellissimo sentiero
Grazie Sal sapevo che ti sarebbe piaciuto 🤩🤩🤩
That’s simply amazing! Mel
I knew you’d like it my dear Mel❤️