Tappa 16: São João da Madeira-Grijó (19,6km)
Mi lascio alle spalle la grande piazza di São João camminando lungo i marciapiedi che mi portano verso l’uscita della città.
Supero il Museu da Chapelaria e tra il labirinto di vie raggiungo la splendida Igreja Matriz con la sua caratteristica facciata ricoperta da azulejos che mi dà il benvenuto ad Arrifana.
Sembra che la città non finisca mai, passeggio da ore ma le case, le strade asfaltate e le industrie non hanno mai lasciato il paesaggio intorno a me.
Arrivo così sulla nazionale dove i camion e le auto sfrecciano a tutta velocità e l’odore nauseabondo dello smog mi tormenta per una buona mezzora insieme al rumore dei clacson.
La delusione comincia ad insinuarsi tra i miei pensieri: mi aspettavo un Cammino più selvaggio e ricco di natura, ma da una settimana a questa parte oltre al maltempo perenne, devo fare i conti con la montonia e la tristezza dell’asfalto e dell’urbanizzazione.
Mi faccio forza pensando che anche durante l’altro Cammino mi è capitato un tratto simile mentre percorrevo la parte centrale nella regione Castilla y Leon ma poi sono entrata in Galizia e la natura è tornata a stupirmi in tutto il suo splendore.
Alla fine mancano ancora due settimane ed è presto per trarre conclusioni…
Raggiungo così Malaposta, un’altra cittadina industriale nella quale faccio una breve pausa caffè e mi domando dove siano finiti i miei amici del Cammino.
Sono tutti scomparsi!
Mi rimetto in marcia verso Lourosa sempre lungo la strada asfaltata, l’aria si è fatta più fredda e all’orizzonte vedo dei grandi nuvoloni neri carichi di pioggia.
Ad un tratto imbocco un’antica strada romana che per poche centinaia di metri mi offre un paesaggio verdeggiante e torna la speranza.
Superato il breve tratto sono ormai vicina a Vergada. Nonostante stia piovendo e sia tornata a camminare per le vie dell’ennesimo centro urbano, mi sento felice.
Nessun pensiero, la mente sgombra e quell’irresistibile voglia di canticchiare le canzoni dei miei cartoni animati preferiti?
Forse perchè senza pensieri nè preoccupazioni, si torna a sentirsi bambini?
Dopo un lungo rettilineo di 4 chilometri, mi inoltro nel dedalo di vie e bivi che mi conduranno alla meta di oggi, Grijó ma prima di arrivare ho una bellissima sopresa.
Su un’altura che mi appresto a scendere eccolo lì all’orizzonte, davanti ai miei occhi: il mare, che appare per la prima volta da quando ho lasciato Lisbona.
L’entusiasmo mi dà la giusta carica che mi spinge a proseguire fiduciosa nel Cammino, spunta anche il sole e tutto cambia prospettiva.
Ancora una volta il Cammino diventa maestro di vita: è inutile proiettarsi nel futuro poichè nulla è mai come sembra.
Stamattina ero demoralizzata e già traevo le mie conclusioni negative quando nemmeno quattro ore dopo la situazione si è totalmente capovolta!
La piccola e meravigliosa chiesetta di Santa Rita mi accoglie a Grijó, percorro l’ultimo chilometro della giornata fino al mio ostello per questa notte.
Il grande e possente portone marrone è chiuso ma una pellegrina inglese mi apre dall’interno: sembra di essere tornati nel Medioevo quando chiudendomi la porta alle spalle noto il chiavistello per sbarrare l’accesso??
Concludo la mia giornata rilassandomi ascoltando Fado e godendomi finalmente un pò di sole nel piccolo e accogliente cortile del mio rifugio per stanotte❤
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Da Grijó è tutto.
Un abbraccio
Veronica
Mi piacerebbe, ma il vero zaino ce l’ho a casa!!! Viaggiare sola? L’ho fatto molti anni fa, con età e tempi giusti…
Ma sei giovanissima???
Beh allora se lo hai già fatto e hai trovato la compagnia giusta per quelli che verranno vorrà dire che amplificherai la gioia del viaggio, non c’è nulla di più gratificante della condivisione dei nostri momenti più belli ❤
Sto seguendo ogni giorno di questo viaggio meraviglioso: un grande viaggio e bellissime foto.
Grazie “partyepartenze” (come ti chiami?), sono contenta che anche tu in qualche modo sia entrata a far parte di questo viaggio ❤
Sei anche tu una camminatrice??
Ti abbraccio forte
Sono Paola ed ero una camminatrice. Poi ho conosciuto un comodo viaggiatore e sono stata costretta a mediare per viaggi un po’ più comodi: lui ci ha messo un po’ più di avventura e io mi sposto con più mezzi… l’importante è muoversi! ?
Quello è poco ma sicuro Paola?
Altrimenti puoi provare a fare un viaggio zaino in spalla a piedi tutto per te…ho visto che il numero di donne sole sta aumentando ed è incoraggiante?
ho letto che in lontananza hai visto il mare, allora ti lascio questo brano dei Madredeus, altra famosissima band di fado, in cui Teresa Salgueiro, la cantante, mi lascia sempre senza parole.
Questo è un estratto :
Quando ho visto
In lontananza il mare
Lì sono rimasto.
Smetti di cercare
Sì, lo farò.
Canto il tuo risveglio
E tenendo la nostalgia
Canto il tempo di passare
https://www.youtube.com/watch?v=C1ZR90H0VRs
Come senti la malinconia è simile al mare quando arriva piano, una voce che ti entra dentro con tutta la forza delle onde, spero ti sia di stimolo per continuare!
Un abbraccio carissima
Sarino sei UNICO❤
Grazie lo sarà di sicuro…
Un grandissimo abbraccio
Ciao Veronica, eccoti!!!
ben arrivata! E si hai ragione camminare lungo la strada fra traffico e confusione se si è partiti per un cammino diciamo per lo più in solitudine e lontano dal caos non deve essere il massimo.
Ma d’altra parte non può essere tutto uguale ogni giorno, stai facendo chilometri su chilometri e il paesaggio immagino cambi per forza di cose.
Comunque ora buon riposo, insieme al Fado, e a qualcosa di buono da mangiare che spero troverai!
Sempre la numero 1 🙂
Buone cose cara a domani, Monica <3
Eh già Monica anche i miei piedi chiedono pietà l’asfalto è duro????? ma come dici tu i chilometri sono ancora tanti e di paesaggi per fortuna ne cambierò molti???
Un grandissimo abbraccio e grazie per essermi vicina in questa avventura, è così bello poterla condividere❤