Tappa 2: Alpriate-Vila Franca de Xira (18.8km)

 

Stamattina mi sveglio alle 5 completamente rigenerata: la stanchezza di ieri è stata cancellata, mi sento energica così non perdo tempo e ne approfitto per andare a caccia dell’alba perfetta….

Dovete sapere che l’alba è il momento della giornata che preferisco, tutti dormono, il silenzio e la calma sono i sovrani assoluti.
Nell’aria si respira un non so che di magico, un’energia positiva che mi fa sentire viva.

Vedere il sole pian piano fare capolino da dietro una montagna, il mare o la linea dell’orizzonte mi regala una sferzata d’ottimismo e serenità per affrontare al meglio il giorno che sta per nascere.

L’alba è per me una rinascita,un rinnovarsi costantemente, un flusso in continuo cambiamento. Ecco perchè adoro andare a caccia di albe anche se sono molto fortunata (o destinata) ad avere l’esposizione della mia camera da letto proprio a est per cui mi capita spesso di assistere a degli spettacoli di rara bellezza. Tutto questo senza spostarmi di un metro da casa mia!

Mi alzo dal letto cercando di fare meno rumore possibile per non svegliare gli altri pellegrini che ancora dormono, compresa Ena che mi strappa un sorriso: sdraiata supina con il sacco a pelo chiuso, le braccia incrociate sul petto e la mascherina sulla bocca mi sembra una mummia nel sarcofago?.

Preparo con calma lo zaino, ritiro i panni non ancora asciutti dal filo nel retro dell’ostello e con le prime luci fioche del mattino mi chiudo dietro la porta dell’ albergue…

L’aria è fredda ma piacevole Alpriate è deserta e mi avvio per i prati che profumano di pioggia. Dai nuvoloni neri che si stanno allontanando e dai miei vestiti bagnati deduco che durante la notte è piovuto ma davanti a me il cielo rosato è sgombro e promette un’ altra giornata di sole.

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Dopo una mezzoretta ecco che il sole spunta da una collina, non è la mia alba perfetta ma come buongiorno nn c’è male!

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Per i primi dieci chilometri mi godo lo splendido paesaggio del parco fluviale del Tejo nella sua quiete accompagnata dal canto degli uccelli il fiume che mi appare davanti sembra un lago, piatto come una tavola.

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Percorro la lunga passerella in legno godendomi il silenzio e ammirando i fiori che nascono ai bordi della pedana pensando che non potevo scegliere periodo migliore per il mio viaggio: non ho mai visto tanti colori tutti insieme.

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Arriverò ad Alverca Do Ribatejo alle 9 .30 coprendo già quasi tutto il percorso (il grande vantaggio di essere mattinieri?) così mi concedo una lunga pausa.

La seconda parte del cammino non è paesaggisticamente interessante: ancora zone industriali, strade asfaltate e i suoni fastidiosi dei clacson e delle trivelle di cantieri sparsi per quasi tutto il percorso.

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Quando raggiungo Alhandra di primo acchito sembra un’ altra cittadina industriale ma dopo un chilometro si presenta in tutto il suo splendore.

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Sembra di essere in una città costiera con le caratteristiche casette bianche e blu, un grande viale con palme altissime e sulla destra il fiume Tejo che per la vastità potrebbe essere scambiato per mare e ancora barche,scuole nautiche, ristoranti di pesce…e quella brezza leggera che scompiglia i capelli.

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20180518_123146Decido di fare la mia pausa pranzo su una panchina all’ombra gustandomi il mio panino mentre contemplo la grandezza del fiume avanti a me.

Gli ultimi quattro chilometri trascorrono nella monotonia di un’infinita pista ciclabile sotto il sole bollente delle 13. Riesco a distrarmi grazie ai coloratissimi murales che incontro ogni 200 metri alla mia sinistra mentre alla mia destra mi accompagna sempre il Tejo nella sua calma rasserenante.

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Mi ritrovo così a Vila Franca de Xira meta della mia tappa odierna.

 

Percorro i giardini pubblici quando un parco con le altalene mi fa stringere il cuore. Penso ai miei figli e a quanto mi avrebbero pregato per andarci.Mi mancano tanto avrei voluto portarli con me ma sono ancora troppo piccoli per apprezzare un viaggio del genere.

 

Il pensiero che comunque in un futuro non troppo lontano li porterò con me mi tranquilizza…

Esco dai giardini pubblici ma dopo un chilometro mi rendo conto che la segnaletica mi sta facendo allontanare dalla città così torno indietro per cercare un letto per la notte.

Giro per la graziosa cittadina dalla case di ogni colore, passo davanti al caratteristico mercato rionale e percorro le strette stradine piene di negozi d’abbigliamento, souvenir, bar e ristoranti munita di cartina che la gentilissima ragazza dell’ ufficio turistico mi ha dato con le indicazioni degli ostelli.

 

 

 

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Il primo ostello è già pieno ma fortunamente al secondo tentativo trovo la camera in una guest house davvero accogliente ad un prezzo bassissimo?

Il proprietario mi accompagna alla camera avvertendomi che c’è un’altra ragazza…e indovinate chi è?

Ena??? …i sottili giochi del destino

Per oggi è tutto a domani

Un abbraccio

Veronica

18 COMMENTS

  1. Ciao vero .. vedendo quello che pubblichi ci permetti di immaginare quello che sarà il nostro prossimo cammino ♥️ È qualcosa di meraviglioso vederti affrontare una avventura del genere ti siamo vicino spiritualmente e buon camino ..
    Francy e family ♥️

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