5 Tappa: Santarém – Arneiro das Milhariças (22.5km)
Inizio la giornata con un bellissimo risveglio quando ho aperto la porta della stanza e ho trovato questo:
Maria la cuoca dell’ ostello, lo ha preparato per tutti i pellegrini mattinieri che partono prima delle 7.30 avendo cura di personalizzare il già bel gesto con un bigliettino, piccole attenzioni che scaldano il cuore.
L’ho conosciuta ieri sera a cena. Ha preparato per i 20 ospiti una cena degna dei migliori ristoranti per la modica cifra di 10 euro (che includevano antipasto, zuppa, riso con carne,insalata, dessert acqua, vino e caffè, tutto squisito).
Non scorderò mai il N1 per la cura del dettaglio che poche volte ho visto in altre strutture se non in quelle da quattro o cinque stelle (per un ostello è più unico che raro).
Mi metto in cammino che ancora non si è fatto giorno godendomi l’aria pura e pungente della mattina che risveglia ogni angolo del corpo e della mente.
Adoro questa sensazione infatti la prima cosa che faccio al mattino a casa mia è aprire le finestre per respirarla a pieni polmoni, non si può desiderare buongiorno migliore!
Saluto Santarém al sorgere del sole c’ è ancora qualche lampione acceso nel caratteristico centro storico che mi conduce nella grande Piaça Sá da Bandeira dove si affaccia la splendida Cattedrale.
I primi chilometri trascorrono in fretta per la periferia della città avvolta da una coltre di nebbia che limita la visuale sulla lunga distanza ma mi permette di notare le graziose villette in ordinata successione, ognuna con il suo bel giardino fiorito.
Da Azoia de Baixo finalmente cambia il paesaggio: lascio quello urbano per tuffarmi nella splendida campagna animata da un percorso sali e scendi tra le dolci colline di uliveti, campi coltivati e vigneti.
Passeggiando mi chiedo a che ora saranno passati Silvana e suo marito, una simpatica coppia di Cuneo con cui ho diviso la stanza ieri sera.
Lei è quasi cieca, vede solo le ombre ed è al suo terzo cammino, ammiro la sua grande forza d’animo…
Sono partiti molto presto stamattina, verso le 5 li sentivo bisticciare perchè Silvana parlava involontariamente a voce alta e lui la zittiva per non svegliarmi.
Una bella coppia forte ed unita.
Nel primo tratto il silenzio è interrotto spesso dal latrare dei cani che fanno la guardia alle poche abitazioni sparse qua e là sulle colline.
Procedo su una strada asfaltata tra salite e discese che tagliano un boschetto. Dall’odore di foglie secche bagnate capisco che la pioggia di ieri pomeriggio è passata anche qui.
Adoro i boschi per la loro atmosfera magica il silenzio solenne e il profondo senso di pace che trasmettono. Luoghi surreali in cui non esiste la dimensione del tempo dove ci si perde ascoltando il canto degli uccelli o lo scrosciare di un ruscello e dove si ritrova la parte più autentica di sè stessi.
Potrei trascorrerci una giornata intera senza accorgermi delle ore che volano…
Infatti senza rendermene conto arrivo a Outeiro de Cabanas dove mi corrono incontro due cani neri affettuosi e protettivi. Accarezzo il più robusto che ha il pelo fradicio chissà in quale dei tantissimi prati qui intorno si sarà rotolato…
I due, ribattezzati Tom&Jerry, mi scorteranno tenendomi compagnia per un bel tratto di strada fino a quando mi giro e non li vedo più.
Distratta dai cani non mi sono accorta che le frecce azzurre (per la variante di Fatima non sono più gialle) sono sparite da un bel pezzo. Indovinate un pò?
Bravissimi!!!
Ho sbagliato strada allungando di 5km il percorso di oggi????
Stavolta però non mi è dispiaciuto affatto perchè il panorama dall’alto della collina è meraviglioso: sono circondata da onde di terra dal verde al giallo, campi coltivati, lunghe file di ulivi sui morbidi fianchi delle colline, vigneti e sono accarezzata dalla brezza del vento fresco che in questa zona soffia più forte.
Mi piace pensare a quei due cani come due angeli custodi mandati dalla Provvidenza per avvertirmi che stavo sbagliando strada ma niente da fare, ignoro anche quella????
Ripercorro a ritroso il sentiero (senza incontrare i cani, scomparsi…) e finalmente dopo un’ora, ritrovo la strada ad un bivio dove in precedenza non avevo notato un sentiero sterrato sulla destra con frecce blu ovunque. Non so davvero come abbia fatto a non vederle…
Mi ferma Francisco, un arzillo signore sulla settantina che ha una baracca proprio lì piena di conchiglie, oggetti e foto di pellegrini e mi dice in portoghese che mi aveva vista passare e che aveva gridato per farmi tornare indietro (vi rendete conto????? ovviamente non l’ho sentito).
Mi chiede di farci una foto e con mio gran stupore aggiunge se posso caricarla sulla sua pagina Facebook!
Francisco si è tenuto al passo con i tempi??
Mi saluta con un forte abbraccio e una benedizione per proseguire il Cammino.
Fino a Santos attraverso un lungo sentiero bianco sterrato sempre in mezzo al verde della campagna, i miei occhi non sanno dove guardare rapiti dalla bellezza del paesaggio.
Arrivata al piccolo paesino salto la pausa pranzo: i bar (da quando ho iniziato il viaggio) hanno solo paste, cornetti e succhi di frutta che mi stanno nauseando, sto andando avanti a suon di pasteis de Nata???.
Per bloccare la fame bevo un succo di mango, faccio quattro chiacchere con un ucraino emigrato 18 anni fa in Portogallo innamorato dell’ italia e via alla volta della mia meta finale.
Arrivo affamata e accaldata a Arneiro das Milhariças quando una brutta sorpresa mi attende…
Seguo le indicazioni per la chiesa vicino alla quale si trova l’ostello ma quando busso alla porta mi accorgo che è chiuso. Mi ricordo però che nella guida c’era scritto di rivolgersi al bar così giro l’ angolo ma anche il bar è chiuso!
Un brivido mi percorre la schiena: il paese è vuoto e solo l’idea di rimettermi in cammino con l’ansia di non trovare un posto per la notte mi fa accapponare la pelle. Piuttosto dormo all’aperto…
Mantengo la calma e noto un centro per la salute aperto. Entro e chiedo alla signora del desk una camera per la notte. Con estrema gentilezza mi accompagna sotto al portone del proprietario dell’ostello.
Sono salva l’ho scampata grossa?
Quando il proprietario mi fa entrare, un mix di buoni profumi mi travolge tra cui riconosco quello dei mobili antichi che mi riporta indietro alla mia infanzia nella casa dei miei nonni.
Rimango sbigottita per la bellezza dell’ interno della struttura e conversando in francese con il proprietario (che non sapeva l’inglese) mi racconta la storia di com’ è nata l’idea di aprirlo.
Era l’ épicerie (drogheria) di suo nonno che alla sua morte è rimasta chiusa per 60 anni poi lui quando è andato in pensione ha deciso di trasformarla in ostello lasciando in memoria del nonno gli arredi di ormai quasi cento anni fa, una perfetta fusione tra antico e moderno.
Insomma oggi è stata davvero una giornata ricca di incontri e paesaggi fantastici?.
Dallo splendido panorama della mia camera con vista vi abbraccio e a domani.
Veronica
un’altra pagina in cui evadere!
❤
Bel set di foto! Bye! 🙂
Grazie Stefano?
I am really enjoying your photos and they are bringing back so many happy memories. I wish I could speak Italian so I could read of your experiences too, but it looks wonderful! Bom Caminho, Mel
Hi Mel ? I should translate them all in English but I have little time traveling … when I return to Italy I will do it
I’m glad you made you feel an emotion even with the photos and I thank you so much for your visit ❤
No, no, it is much more important that you focus on the experience and the beauty of every day, rather than your blog! I will enjoy it regardless. Mel
Thank you very much Mel ???
pellegrinaggio, accidenti!!!
giornata favolosa, di incontri e di paesaggi! e poi ci voleva anche un settantenne in gamba nel tuo pellegronaggio!!! 🙂
Si oggi è stata la migliore fino ad ora poi Francisco mi ha fatto fare tante risate ?
appena vado in pensione lo faccio anch’io il cammino portoghese… aspetto che Salvini e diMaio si mettano d’accordo…Buona notte… e buon cammino per domani! e mi raccomando i bivi e gli incroci e occhio alla segnaleticaaaaaa 🙂 🙂 🙂 e ricordati segui solo l’aquila… Sal
Nemmeno l’aquila può salvarmi da questa croce…per questo parto sempre alle 6 di mattina metto in conto almeno un’ora di smarrimenti vari????
Se non si mettono d’accordo…intanto tu parti lo stesso ti ci metti da solo che mi sa fai prima?
Buonanotte Sal a presto
Bello leggerti, mi sembra di ripercorrere il Cammino un’altra volta. Noi abbiamo dormito presso la casa “O Primo Basilio” e mangiato il bacalhau con patate nell’unico bar presente! Domani, se passerai da un paesello che si chiama Monsanto, non lasciarti sfuggire un caffè e un “barquinhos do Ribatejo” nell’unico bar del posto (un delizioso dolcetto tipico del posto fatto con zucchero, farina, uova, cocco e frutta candita, ottimo per ricaricare le pile). Buon riposo e buon cammino.
Grazie Gianfranco della dritta ora controllo nella guida la tappa di domani e se c’è proverò quel dolcetto con caffè?
Un abbraccio e a presto