Tappa 17 Grijó-Porto (15,7km)
Oggi è un giorno memorabile per la ricchezza di emozioni che mi ha regalato sia nei paesaggi sia nella scoperta di una città che mai avrei pensato mi potesse sorprendere come ha saputo fare Porto…
Ma andiamo per ordine cominciando dalla mattina presto, quando saluto la tranquilla Grijó per affrontare la brevissima tappa di oggi.
Nonostante la camomilla che mi è stata fatta al bar al posto del thé sono abbastanza attiva ??? e comincio subito a pensare sul da farsi quando arriverò in città perchè poi dovrò scegliere: Senda Litoral o continuare sul Cammino Centrale?
All’inizio del mio viaggio ero convinta di prendere la Senda Litoral per la mia passione per il mare ma ignoravo l’altra faccia della medaglia: camminare su un rettilineo per chilometri e chilometri e per giorni e giorni.
Il rischio di annoiarsi è troppo alto per quanto mi possa piacere il mare c’è poca varietà di paesaggi, nessuna pendenza: solo passerelle in legno che si perdono in una linea dritta infinita.
Potrei impazzire?
Se continuo per il Centrale invece mi aspetta più fatica perchè ci saranno da superare un bel pò di colline ma il sali e scendi è senza dubbio più vario e stimolante.
Mi sembra scontata a questo punto la mia scelta.
Farei così anche nella vita: le cose facili non sono fatte per me, mi annoiano e non mi stimolano. Per sentirmi viva ho bisogno di cambiare, di provare nuove emozioni altrimenti mi spengo, perdo entusiasmo (lo so è uno dei miei limiti quello di non trovare pace nella stabilità?)
Dopo un paio di chilometri sulla grande strada lastricata, la prima sorpresa della giornata: il bosco?
Finalmente torno nel mio habitat preferito nel quale calpesto i resti di un’ antica via romana dalle grandi pietre larghe e piatte.
Mentre passeggio allegra e spensierata mi vengono incontro dal senso contrario al mio, tre ciclisti con i quali scambio quattro chiacchiere quando scopro che sono italiani.
E’ incredibile quanti connazionali ci siano sul Cammino Portoghese?
Loro sono partiti addirittura da Siviglia facendo anche lo splendido quanto lunghissimo Cammino de la Plata (1000km?) e proseguivano verso Lisbona. Hanno macinato con le loro inseparabili bici già 1500 chilometri!
Ci salutiamo augurandoci Bom Camino, proseguo così a camminare tra gli eucalipti giganti e le felci rigogliose.
Mi immergo di nuovo tra i miei pensieri riflettendo sulla similitudine tra le parti centrali dei miei due cammini: sono state entrambe le più difficili, monotone e statiche.
Un po’ quello che è successo a me nella vita. Una volta che mi sono realizzata nel lavoro e ho messo su famiglia è come se fossi rimasta ad un punto fermo senza andare più in avanti, senza più sogni, intrappolata nella famosa “confort zone” che uccide ogni entusiasmo in cambio della tranquillità…
Se questo parallelismo tra il Cammino e la mia vita continuasse, allora non avrei da preoccuparmi perchè dopo la monotonia e il grigiume dei chilometri centrali, il paesaggio è tornato a sorprendermi ed entusiasmarmi.
Chissà che non accada lo stesso anche a me?
C’è un momento per ogni cosa. Il Cammino insegna a saperlo aspettare senza fermarsi di fronte alle difficoltà ma andandogli incontro.
Si deve imparare a camminare anche sotto la pioggia se si vuole apprezzare il sole.
Supero un’altra ripida salita facendo lo slalom per non inciampare sulle grandi radici lungo il sentiero che ora è diventato morbido terriccio ricoperto di foglie secche.
Nel frattempo fa capolino la seconda sorpresa della giornata: il sole?
Quando esco dal bosco una ventata d’aria tiepida mi ricorda che il mare è a due passi da me, infatti lo vedo all’orizzonte poco prima di essere risucchiata dall’ asfalto e dal cemento delle cittadine alla periferia di Porto.
Ben presto raggiungo Vila Nova de Gaia catapultandomi nel caos urbano.
Sono su un lunghissimo viale che costeggia la ferrovia.
Mentre cammino avvisto in lontananza la mia meta e quando il viale termina diventando un ponte lasciando spazio solo ai binari della ferrovia e due piccoli corridoi laterali per i pedoni, capisco che sono arrivata.
Alzo lo sguardo poco prima di attraversare il ponte Dom Luis I che collega Porto a Vila Nova de Gaia per godermi lo splendido panorama dell’intera città arrocata su un’altura da cui spiccano le guglie delle numerose chiese, le caratteristiche case colorate, le cabinovie e la funicolare che contrastano con le antiche mura. E il grande fiume Douro che scorre tranquillo sotto l’imponente Dom Luis I. In sottofondo il garrito dei gabbiani mi dà il benvenuto a Porto.
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Rimango estasiata davanti a tanta inaspettata bellezza, il fascino di Porto mi ha rubato l’anima…
E’ questa la terza sorpresa della giornata: non mi aspettavo una città così vivace e particolare.
Un’armonica convivenza tra passato e futuro : funicolari che salgono e scendono, cabinovie che si muovono in orizzontale, un ponte mastodontico ultramoderno con treni che vanno e vengono.Mi sembra di essere in una di quelle città avveniristiche nelle quali è tutto sospeso e le auto sono state rimpiazzate da piccole navicelle spaziali…
Ma superato il ponte dall’altra parte del fiume, tra i vicoli e le scalinate che si snodano in un complicato quanto affascinante labirinto fatto di scorci panoramici, panni stesi asciugati dal vento e chiese da scoprire, ci si ritrova a respirare un passato antico.
Mi rendo subito conto che un pomeriggio non basta per esplorare le meraviglie nascoste in ogni angolo della città, per cui decido di dedicare il poco tempo a disposizione per passeggiare lungo la Riberia (lungofiume) animata dalle bancarelle e dai numerosi ristoranti.
Passo dopo passo arrivo a Plaça da Ribeira nella quale la mia attenzione è catturata da spettacoli di ogni genere: c’è la ragazza che crea delle bolle di sapone giganti, chi suona il pianoforte, chi canta con la sua chitarra e poi il gruppo di brasiliani che si esibisce nella Capoeira che mi fa venire la pelle d’oca per la bravura.
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Mi siedo su una panchina rivolta verso il Douro, mangiando un gelato e cercando di fotografare con il cuore quell’attimo: il treno che passa sul ponte Luis, il via vai di gente che passeggia per le vie, il battello con i turisti che ha appena levato l’ancora per il suo giro di rito, il vento che mi spettina i capelli e i gabbiani che volano nel cielo.
Sono sola su quella panchina eppure non mi sono mai sentita così piena.
Senza pensieri con una grande gioia nel cuore oggi sono come quei gabbiani lassù: libera.
Dalla Ribeira di Porto è tutto, a domani.
Veronica
E’ una città bellissima! Buon proseguimento…
Si mi ha stupito molto ?
Buona serata Luisa ?
<3 Ciao bella Buongiorno!!!
Buonasera cara Monica?
La confort zone non esiste. Anzi nel momento in cui credi di essere nella confort zone la vita ti ricorda brutalmente che hai solo abbassato la guardia per pigrizia. Solo chi è capace di rimettersi in discussione giorno per giorno, anche nella confort zone, ne esce illeso. Tu che riesci a scrivere i pensieri a proposito della confort zone, i precedenti ed i successivi, ed aver intrapreso il Cammino sei già in buona strada. Buon viaggio, che il sole della saggezza illumini sempre la tua via. Luca.
Vero sono d’accordo con te Luca ma non tutti purtroppo se ne rendono conto e preferiscono cullarsi in quel limbo comodo lamentandosi tutti i giorni della propria infelicità ma senza far nulla per reagire…Lo dico perchè me ne sono accorta così di esserci entrata. Ero un lamento continuo poi finalmente un giorno mi sono detta: “Se continui a brontolare senza fare niente come pensi di cambiare la tua situazione?”…da questa domanda è cominciato il lungo e difficile percorso per ritrovarmi ma posso dirti che ogni sforzo ne è valso la pena.
Un abbraccio Luca?
Grazie Veronica per queste bellissime emozioni che ci stai regalando con il racconto di questo suggestivo viaggio. Qualcuno ha detto che la felicità è reale solo se condivisa… credo che la condivisione del tuo cammino con i tanti tuoi lettori accresca in maniera esponenziale la gioia per un viaggio che certamente lascerà un segno indelebile nel tuo cuore!
Caro Giovanni sono assolutamente d’accordo con te…la condivisione moltiplica la felicità.
Quella bellissima frase l’ha detta il mio mito Christopher McCandless ❤❤❤
Un abbraccio e sappi che ogni giorno vi porto tutti con me a camminare?
“Porto dentro il mio cuore,
come un cofanetto pieno che non si può chiudere,
tutti i luoghi dove sono stato,
tutti i porti a cui sono arrivato,
tutti i paesaggi che ho visto da finestre o da oblò,
o dai ponti di poppa delle navi, sognando,
e tutto questo, che è tanto, è poco per quello che voglio.
Ho viaggiato per più terre di quelle che ho toccato…
Ho visto più paesaggi di quelli su cui ho posato gli occhi…
Ho fatto esperienza di più sensazioni
di tutte le sensazioni che ho sentito,
perché, per quanto sentissi, sempre qualcosa mi mancava,
e la vita sempre mi afflisse, sempre fu poco, e io infelice.”
questo è un estratto della poesia “Porto dentro il mio cuore” di Fernando Pessoa, un poeta che amo profondamente! La seconda parte è quella che adoro di più in quanto più o meno rappresenta quello che sento, si viaggia spesso con l’immaginazione e solo per poter attraccare in luoghi di cui la memoria non ha ricordo, con la speranza di costruirne uno al quale rivolgersi nelle ore malinconiche, nelle passeggiate al nero di luna! Si trattiene solo una piccola parte di ogni cosa ma il viaggio rimane il respiro più profondo, anche se è un viaggio che rimane solo negli occhi.
Il tuo viaggio sarà pieno di memoria e ne farai un luogo del cuore, un posto dove poter tornare, dove poter trovare la brillantezza del mare e il volo dei gabbiani.
Buona continuazione amica mia (posso considerarti un’amica, anche senza esserci mai visti?). Un abbraccio
Sarino così non vale…hai scritto un messaggio più bello del post???
Pessoa è un grandissimo poeta di una sua poesia conservo sempre questa frase: “HO IN ME TUTTI I SOGNI DEL MONDO”…cosa aggiungere di più?
Il nome del mio blog comincia per questo motivo con la parola SOGNA poichè è dall’immaginazione che nasce ogni nostro viaggio, è solo grazie alla fantasia che possiamo volare liberi da qualunque limite o catena. Chi non sogna è destinato a spegnersi lentamente, il sogno è vita.
Poi se si riesce anche a realizzarlo si raggiunge l’apoteosi del piacere poichè è lì che andremo a rifugiargi nei momenti di malinconia…in quel desiderio esaudito che ci ha regalato ciò che conta davvero nella vita: un’emozione ❤
Sono onorata di essere considerata da una persona profonda come te un’amica…non serve a volte conoscersi di persona per creare un legame.Tu ci riesci benissimo attraverso la scrittura caro Sarino?
Un abbraccio forte e grazie per questo splendido commento❤
Ho letto il tuo ultimo articolo. Wonderful. Andrò a ritroso per scoprire il Portogallo con… I tuoi piedi ?
L’ultima volta che ci sono stato era il 1986. Lisbona, quell’anno era entrata nella Comunità Europea. Il ricordo più forte che ho è quello all’uscita dall’aeroporto della capitale: una baraccopoli impressionante. Oggi immagino sia completamente diversa.
Mica tanto…la baraccapoli appena fuori dall’Alfama ancora resiste???…fortunatamente proseguendo nel Cammino si scoprono poco a poco le meraviglie paesaggistiche che questa terra ha da offrire❤
Un abbraccio e grazie per la visita?
In bocca al lupo per la camminata
?
What a wonderful city! I think I left my my heart in Porto! Mel
I really think so Mel?
Sei davvero uno spirito libero, cara Veronica! A leggerti fai venire la voglia anche a me di spiccare il volo! Anche se so che sono saldamente ancorata al suolo!
Meravigliose le immagini, l’architettura, la festa, i colori!!!
Goditi queste belle sensazioni, sono più che meritate dopo tanta fatica!!!!
Buon cammino per domani! Un abbraccio, ciao!!!
Grazie Vittoria sei sempre così gentile❤ chissà magari un giorno lo farai … è così bello volare ?
Un abbraccio fortissimo
Ciao Veronica, che spettacolo!
Si sente, si vede, è una città bellissima 🙂
Sono contenta per te, sono felice che ti sia sentita libera!
Sensazione straordinaria 🙂
Brava, te lo meriti!
Buone cose mia cara,
un buon riposo per stanotte,
a domani
Monica <3
Ciao Monica eh già la libertà è il valore più prezioso e va difeso a tutti i costi❤
Ti abbraccio forte buona serata e a domani?
ciao Veonica, hai descritto benissimo lo stesso entusiasmo che ha preso anche me all’arrivo in questa citta`: anzi, forse mi sono ritrovato nelle tue parole meglio ancora che nelle mie, 😉
godila bene, e` straordinaria,
Meglio delle tue è difficile caro Mauro ma sono contenta che ti ci sia ritrovato?
Peccato dover ripartire domani ma di sicuro è una città in cui tornerò, merita di essere esplorata da cima a fondo?
Un abbraccio e buona serata ❤