Dal Passo della Cisa entro in Toscana e arrivo in Versilia passando per la Liguria

Lasciate alle spalle la Pianura Padana e le dolci colline emiliane, mi trovo ad affrontare la lunga salita fino al Passo della Cisa che segna il confine tra Emilia e Toscana.

Il passaggio di confine è sempre stato un momento particolarmente emozionante per me, come nell’ ultimo viaggio in Cambogia.

Viaggiare in modo lento, a differenza dell’aereo, offre la meravigliosa opportunità di entrare nel paesaggio e viverlo nella sua pienezza.

Cammino Via Francigena

E’ così che si ha la percezione dei sottili cambiamenti che, passo dopo passo, portano in contesti completamente differenti.

Con l’aereo si accorciano le distanze e si risparmia tempo, ma si perde il durante, il viaggio stesso, andando subito dritti alla meta.

Passaggio al confine

La giornata del mio Cammino “Via Francigena” comincia subito con il primo imprevisto a due passi da Berceto, famosa per essere l’ultima città prima del Passo.

Dopo un primo tratto di asfalto mi lascio, incoscientemente, sedurre dalla segnaletica ufficiale del Cammino “Via Francigena” che indica un sentiero nel bosco.

Avrei dovuto far tesoro delle disavventure dei giorni precedenti e continuare sulla strada, ma è più forte di me, quando vedo un bosco non riesco a resistere al suo fascino.

Cominciano così un serie di salite ripidissime su sterrato e per oltre mezz’ora non s’intravede fine.

Finalmente il sentiero diventa pianeggiante e si inoltra in una radura allo stato brado.

Il sentiero sembra sia in stato di abbandono, a stento si capisce dove mettere i piedi, per fortuna ho il mio bastone “Wilson” che sposta le erbacce per consentirmi il passaggio.

Cammino Via Francigena

Comincio a preoccuparmi: quanto sarà lunga questa tratta fuori pista?

Mi rendo conto che ho sbagliato a seguire quella segnaletica del Cammino “Via Francigena”.

Possibile che si debba procedere per forza sull’ asfalto della statale se non si vuole perdere o allungare il percorso verso la tappa?

Ne ho la conferma quando seduta su una panchina di Castellonchio, a pochi chilometri da Berceto, si avvicina un uomo con il suo vecchio cane che riesce a stento a camminare.

Mi dice che il sentiero che ho appena battuto è trascurato, perchè in quel paese non ci vive nessuno. Infatti, è un “paese estivo” dove quasi tutti hanno la seconda casa per le vacanze, pertanto non si fa una manuntezione costante.

I pellegrini, aggiunge, vanno tutti su strada.

Mi chiedo come si possa affrontare un cammino sulla statale. La bellezza di un viaggio a piedi, a mio avviso, risiede nella pace, nell’armonia e nei suoni della natura.

Alla fine a far da colonna sonora al mio passaggio dall’Emilia alla Toscana è stato il rombo assordante ed insopportabile delle centinaia di moto che sfrecciavano sulla strada.

Purtroppo, sono stata davvero sfortunata. Infatti, ho incontrato proprio il weekend durante il quale sono frequenti i raduni dei motociclisti.

Il paesaggio per fortuna riesce a distrarmi. Ii dieci chilometri di salita (non ripida, ma con un pendio costante) che mi separano dal Passo, mi regalano dei panorami mozzafiato.

Sono di nuovo tra le montagne.

Spuntano, finalmente, le ginestre con il loro inconfondibile profumo e il loro giallo acceso che smorza il verde dei grandi prati e dei boschi circostanti.

Cammino Via Francigena

Arriverò al Passo della Cisa a 1041 metri slm poco dopo pranzo entrando ufficialmente in Toscana, dove affronterò soltanto pochi chilometri.

Prima di esplorare questa meravigliosa terra dovrò attraversare qualche paese dell’incantevole Liguria.

Così da Aulla mi metto in marcia verso la montagna, di nuovo sugli Appennini.

Mi aspetta una mattinata fantastica sui ripidi Colli della Lunigiana.

La fatica è stata spazzata via tra i silenziosi e solitari boschi la cui ombra mi ha dato riparo dal caldo e dal sole che cominciano a diventare insopportabili.

Qui ho riprovato dopo tanto tempo la sensazione di gioia e beatitudine che mi ha accompagnato lungo tutto il Cammino di Santiago

Mi hanno tenuto compagnia i grilli, le farfalle, le vespe, i calabroni, gli uccellini e il meraviglioso profumo dei pini che mi ha riportato all’infanzia, quando nelle sere d’estate passeggiavo con mio nonno in pineta.

Superato il punto più alto della giornata, comincia la discesa e un’altra sorpresa mi aspetta a Ponzano: dietro alla curva di un vicoletto avvisto per la prima volta il Mar Tirreno.

Calmo, piatto e blu come il cielo con il quale sembrava fondersi.

La felicità di quell’attimo mi dà la carica per affrontare gli ultimi chilometri che mi riportano in pianura per entrare nuovamente in Toscana: sono in Versilia.

Nel frattempo il meteo annuncia l’ arrivo della settimana più calda dell estate.

Ne ho un assaggio indimenticabile quando arrivo a Massa.

Te lo racconto però nel prossimo post.

Da te com’è la situazione? Si boccheggia o si respira?

Da Massa è tutto.

Un abbraccio

Veronica

14 COMMENTS

  1. Ciao Veronica, scusami se ti leggo solo oggi 🙂
    chissà in questo momento dove sei
    Certo quando vedi un bosco è? anche se non ci sono
    chissà che segnali parti in quarta …
    … e poi via di nuovo tra le montagne.
    E’ quando ci racconti di ritrovarti finalmente
    in un ambiente naturale e tranquillo
    che mi sembra di vederti serena ed
    a tuo agio, e così mi sento meglio anche io!
    Ciao cara, buon cammino,
    si va
    🙂 🙂

    • Ciao Monica???
      Stavolta la segnaletica c’era ma il sentiero era in stato di quasi abbandono ?? se avessero tolto il cartello sarebbe stato meglio ma alla fine dai mi sono goduta un po’di natura selvaggia??????
      Ti abbraccio forte forte❤❤❤

    • E’ un grandissimo peccato abbiamo dei posti meravigliosi chenon si riesce a valorizzare ?

  2. hai descritto perfettemente le sensazioni che si provano quando si fa un viaggio a piedi…”Con l’aereo si accorciano le distanze e si risparmia tempo, ma si perde il durante, il viaggio stesso, andando subito dritti alla meta” che bel viaggio che stai facendo vero 🙂 buon cammino e buona avventura !!

    • Ormai fai parte anche tu di questo nuovo meraviglioso modo di viaggiare Gabry, la via Spluga è stata solo l’inizio?❤

    • Ciao Giovanni il piacere è tutto mio nel leggere i tuoi commenti e sapere che mi sei venuto a “trovare” …ti abbraccio forte e grazie di cuore❤

  3. “La bellezza di un viaggio a piedi, a mio avviso, risiede nella pace, nell’armonia e nei suoni della natura. […] Mi hanno tenuto compagnia i grilli, le farfalle, le vespe, i calabroni, gli uccellini e il meraviglioso profumo dei pini che mi ha riportato all’infanzia”.

    mi ritrovo in queste parole come se le avessi scritte io.

    buona continuazione, tenace…

    • Saresti il mio compagno di viaggio ideale caro Mauro❤

      Un abbraccio fortissimo, sei sempre con me?

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.