Oggi inauguro una nuova rubrica sui diari di viaggio, uno spazio in cui condividere il backstage che c’è dietro ogni mia avventura. Inizierò con il diario di viaggio in Islanda.

Sei pronto a vivere insieme a me un indimenticabile on e off the road nella terra dei paesaggi sconfinati?

Diario di viaggio Islanda

Diario di viaggio Islanda: avventura nel Landmannalaugar

È un pomeriggio piovoso del 12 agosto quando mi metto alla guida della Kia rossa noleggiata a Reykjavik, destinazione Landmannalaugar , una delle regioni più selvagge d’Islanda.

Chiudo velocemente lo sportello per sfuggire all’ennesima sferzata di vento gelido che mi congela il viso, alla ricerca di un posto dove comprare uno di quei caldi cappelli di lana islandesi.

Lo trovo dopo qualche chilometro in un grande negozio di souvenir a ridosso dell’imponente cascata di Gullfoss.

Esco con un berretto bianco e, appena sento la lana avvolgermi le orecchie, provo una sensazione meravigliosa come quella di un abbraccio rassicurante.

Ora sono davvero pronta a iniziare la mia avventura.

Continuo a percorrere la Ring Road verso sud-ovest: una lunga linea dritta che si perde all’orizzonte tagliando in due il paesaggio tra montagne incupite dal grigio del cielo e il verde brillante di un’infinita prateria.

La visibilità è scarsa e sono preoccupata per la fattibilità della mia impresa: percorrere a piedi il Laugavegur.

È uno dei trekking più spettacolari al mondo con i suoi 55 chilometri che si snodano tra montagne multicolori, sorgenti calde, campi di lava e laghi azzurri.

Dopo due ore e trenta arrivo finalmente al bivio con la strada 30.

Lascio la Ring Road per inoltrarmi nell’entroterra: cominciano i sessanta chilometri più lunghi e impegnativi della giornata tra le buche dello sterrato.

Diario di viaggio Islanda

Procedo a passo d’uomo, è impossibile accelerare; il rischio di forare una gomma è altissimo e mi maledico per non aver noleggiato un fuoristrada.

Trascorro così più di un’ora quando una brutta sorpresa mi coglie impreparata: a pochi metri dal campo base trovo un guado formatosi con la pioggia.

Un uomo, forse un tedesco, si avvicina all’auto e mi dice in inglese che avrei potuto superarlo prendendolo al centro, ma il problema è che subito dopo ce n’è un altro che senza un 4×4 è impossibile da superare.

E adesso cosa faccio?

Fortunatamente esiste un’altra via sempre sterrata, che attraversa il Landmannalaugar.

Mi rimetto così in viaggio, rassegnata all’idea di dover macinare un altro centinaio di chilometri prima di riposarmi in una guest house.

Non mi dispiace guidare ancora un po’ in questa regione fuori dalla civiltà dove il tempo sembra essersi fermato alle origini circondato da una bellezza primordiale: semplice, selvaggia, tormentata.

Passano pochi minuti e mi trovo davanti a un nuovo guado.

Stavolta decido di attraversarlo. Con il cuore in gola mi metto al centro dell’enorme pozzanghera e procedo lentamente fino a raggiungere l’estremità opposta.

Un grido di gioia smorza la tensione per la manovra e mi incoraggia a proseguire lungo la strada.

Incontro e supero un altro paio di guadi e poi girata l’ennesima curva, mi sbarra la strada un lago piovano.

Comincio la solita manovra ma ho preso male le misure e, invece di trovare la piccola salita per raggiungere la riva opposta, trovo una massa di terra che blocca il passaggio.

Sono fregata.

L’auto comincia ad imbarcare acqua, ma non entro nel panico perché vedo che il laghetto non è profondo quindi non c’è rischio di sprofondare.

La mia preoccupazione più grande, guardando la desolazione che mi circonda, è come chiedere aiuto ai soccorsi senza poter usare il cellulare vista l’assenza di segnale.

Sono bloccata in mezzo al nulla, sono sola e sta per fare buio…

Scendo dall’auto passando dal lato del finestrino e salgo sul parafango anteriore quando qualcosa all’orizzonte colpisce la mia attenzione: un fuoristrada si sta avvicinando, forse sarà la mia salvezza…

Come sarà andata a finire?

Te lo racconto nel prossimo post!

Un abbraccio

Veronica

P.S.: fammi sapere se ti piace questa nuova rubrica, sto cercando di migliorare il blog e di offrirti una buona esperienza di lettura: )

 

16 COMMENTS

  1. Leggerti mi ha emozionato, ma tu non hai proprio paura di niente eh? Io sarei morta di fifa!!!! Però con quel cappellino di lana bianca sei un amore!!!! Mamma quanto è nello rileggerti. Allora spetto il seguito!!! Ciao carissima <3 <3 <3

    • Caro Mauro rispondo sempre qui perché è impossibile mettere sia un like nè tanto meno commentare e non capisco perché 😭
      Grazie di cuore…e una domanda: hai scritto un libro???😍

    • Ahahahaha mai come le tue caro Mauro😜…pensa insieme cosa potremo combinare 🤣🤣🤣

  2. Veronica ben trovata. Innanzitutto ti ammiro per il coraggio . Ho solo un pizzico di sana invidia. Non troppa perché il freddo proprio freddo non mi piace. Per giunta umido . La tenacia e la forza spesso tornano come grandi soddisfazioni …Sono convinta che hai completato il tuo viaggio e sono contenta per te pure per me curiosa di conoscere gli accadimenti e gli imprevisti. Le regole della sopravvivenza di per scontato che le sai. Sono d’accordo sul 4×4. Aspetto che ci racconti l’avventura al limite della sopravvivenza. I miei viaggi in particolare questo genere di viaggi prendono corpo grazie alle letture poche che trovo strada facendo.
    La rubrica per ora mi piace . Man mano mi compiacerò di più Grazie un saluto speciale ad una donna super . Un abbraccione , ciao ✌️❣️

    • Ciao Francesca per cominciare grazie per il commento che mi aiuta a capire i gusti di chi legge😍
      Per il resto sappi che solo il vento era gelido…e te lo dico perché anche io sono sono super freddolosa …quando mi dava tregua la temperatura era simile a quella nostra primaverile😅
      Quanto all’avventura nel Landmannalaugar devo ammettere di aver peccato di negligenza…avevo letto da qualche parte che era sconsigliato andare senza fuoristrada ma purtroppo ho un grande difetto: se non ci sbatto la testa non ci credo🤣🤣🤣
      Di solito non cerco troppe notizie per non rovinarmi la sorpresa e se ti metti a leggere i pareri (anche discordanti) che trovi in rete finisci che annulli tutto e resti a casa…per cui fa parte del pacchetto del viaggio avventura: l’imprevisto è dietro l’angolo.
      Quello che mi piace della disavventura è che fa uscire dei lati del carattere che non pensi assolutamente di avere come in questo caso il sangue freddo di valutare la gravità della situazione senza andare nel panico. Poi il resto…lo scoprirai 😜
      Un abbraccio e grazie ancora per l’aiuto!

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.