Alla scoperta dei sentieri più belli e panoramici dell’isola dei colori
BLACK RIVER NATIONAL PARK
Se siete alle Mauritius e avete una passione sfrenata per la natura allora non dovete assolutamente perdervi il parco del Black River a sudovest dell’isola: un vero e proprio Eden.
Il parco che prende il nome dal fiume che lo attraversa, il Black River, si estende per ben 6900 ettari di natura rigogliosa e selvaggia offrendo più di sessanta sentieri da percorrere!.
Vi si può accedere da quattro entrate principali :
A) Entrata Est : La Marie, Petrin Centre
B) Entrata Nord: Black River, Black River Visitor’s Centre
C) Entrata Ovest: Case Royale,Chamarel
D) Entrata Sud: Chamouny, Chemin Grenier
Ho visitato questo parco dall’ ingresso Nord :
Appena entrati nella foresta, vi trovate a poche centinaia di metri sulla sinistra il centro accoglienza dove c’è una cartina del parco (purtroppo non in vendita) che vi fa una panoramica dei percorsi che potrete intraprendere.
Ho scelto di cominciare la mia avventura dal Maccabe Trail : cinque chilometri tutti in salita fino al Maccabe Point, dal quale comincia il Petrin Trail che ne conta altri cinque.
L’escursione è durata tre ore e trenta culminando con la conquista di uno dei punti più alti del parco, a quasi 800 metri d’altezza: Maccabe Point.
Tutte le salite valgono il panorama fantastico sulle montagne rigogliose circostanti e sulle due baie che s’intravedono all’orizzonte!.
Sembrava di essere nel film Jurassic Park tanto la vegetazione era selvaggia e lussureggiante.
Il trail è stato faticoso ma sorprendente.
Ecco le 7 cose che senz’altro colpiranno la vostra attenzione durante il Maccabe Trail:
1) Gli enormi bozzoli di guado nero sospesi sugli alberi (non so se siano tane di pipistrelli, non sono riuscita a scoprirlo).
2) I tappeti di fogliame e di radici che attraversano tutto il parco incrociandosi tra loro creando nelle salite dei veri e propri gradini (tenete sempre gli occhi verso il basso che s’inciampa facilmente).
3) Le lumache giganti.
4) La terra rossa in alcuni tratti che mi ha ricordato quella inconfondibile del Kenya
5) I vari View Point disseminati lungo la scalata alla vetta che offrono una vista spettacolare sulla vastità e la bellezza naturale del parco.
6) Gli alberi dalle gigantesche radici che fuoriescono dalla terra.
7) Il silenzio assordante della natura rotto soltanto dal canto incessante degli uccelli che è l’unico ad armonizzarsi con l’ ambiente circostante.
Arrivati a Maccabe Point avete due opzioni: la prima è proseguire per altri cinque km prendendo Petrin Trail fino al Petrin Centre (raggiungendo l’ingresso A del parco e se avete lasciato l’auto al National prendete un taxi e per tornare all’ingresso B) altrimenti come ho fatto io, tornare indietro prendendo una scorciatoia (Pilgrim trail che vi fa risparmiare 3 km) e prendere un altro sentiero di sei km che conduce alle cascate (Mare au Conc ).
Quando finirete l’escursione avvertirete una sensazione strana: tutto il silenzio “ascoltato” nelle ore di cammino avvolgerà in un suono ovattato tutto il resto. E’ simile a quella di quando si prende un aereo e si attappano le orecchie ma qui il motivo è migliore, fa riflettere su quanto non siamo più abituati al silenzio…
Se adorate la natura non potete perdervi quest’esperienza fuori dal mondo!
Nel prossimo post vi parlerò di un altro sentiero spettacolare…
Un abbraccio
Veronica