Mi è venuta l’idea di creare questa rubrica settimanale per ospitare nel blog altri viaggiatori che sono stati in luoghi che ancora non ho avuto la fortuna di visitare.

Magari potranno anche ispirarti nella scelta della prossima meta o semplicemente farti viaggiare con la fantasia ?

Ogni mercoledì il protagonista sei tu con il tuo viaggio?

Oggi tocca a Cristina che ci racconta la sua incredibile esperienza in Messico.

Ho deciso di dividerla in puntate perchè in due settimane ha visto davvero tanti posti e mettere tutto in un singolo articolo sarebbe stato riduttivo?

Sei pronto a volare in Messico?

 

Cristina e la sua avventura in Messico

Cenotes: le caverne dei Maya

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Dopo 14 interminabili ore di volo ed infiniti controlli finalmente mettiamo piede sul suolo messicano ed anche se sono le due di notte ad accoglierci c’è un’afa ed un’umidità incredibile!

Non sarà di certo la stanchezza né il fuso orario a demoralizzarci, siamo troppo eccitati e felici, quasi increduli del fatto che tra poche ore ci troveremo dinanzi ad una delle nuove sette meraviglie del mondo.

Così, dopo una doccia veloce ed un’ora di riposo, siamo già pronti, zainetto in spalla per iniziare ufficialmente questo nostro viaggio in un paese che si rivelerà meraviglioso.

Da Playa del Carmen percorriamo una strada lunga, dritta, costeggiata da una giungla verdissima che ci conduce verso l’interno della penisola fino alla nostra prima tappa del giorno: il Cenote Palomitas.
L’insegna all’ingresso indica la profondità del Cenote: 50 metri per un diametro di 45 e una temperatura di 25 gradi.

Avevo letto sulla guida che i Maya consideravano i cenotes come degli accessi sacri al mondo degli inferi, sinceramente avevo pensato fossero un po’ esagerati ma scendendo quelle umide scale scavate nella roccia ne ho compreso il motivo.

Sono rimasta a bocca aperta per qualche minuto ad osservare questa meraviglia: un ambiente sotterraneo misterioso, illuminato da pochi fasci di luce che filtravano da piccole fessure, una pozza di acqua scura, così profonda da non vedere il fondale.

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Qui supero tutte le mie paure, dimentico il fatto di non saper nuotare (eh sì, sono una fifona che si regge a galla), indosso il giubbetto di salvataggio e con il cuore che mi batte forte mi butto nell’acqua gelida!

 

Posso dire che è stata una sensazione fantastica, difficile da descrivere a parole.
Non è questa però l’emozione più forte provata oggi…

 

CHICHÈN ITZÀ: MERAVIGLIA DEL MONDO

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Il viaggio continua, la nostra prossima tappa è lei: la maestosa Chichén Itzà!

Il sito maya più famoso dello Yucatan e del mondo, meta da visitare almeno una volta nella vita.

Appena entrati percorriamo un bel viale ombreggiato da alberi e popolato da bancarelle che vendono a prezzi veramente convenienti ogni sorta di souvenir .

Sul finire del viale ecco apparire la maestosa piramide in tutto il suo splendore: alta 30 metri chiamata El Castillo, dedicata al Dio Kukulcan, il serpente piumato.

Sono rimasta di nuovo a bocca aperta, per due motivi: per la sua imponenza e per la storia che nasconde.

In realtà Chichen Izta è un enorme calendario maya in pietra, costruito su 9 gradini secondo precisi calcoli matematici:

– Ciascuno dei nove gradini è diviso in due da una scalinata formando così 18 terrazze come i mesi dell’anno maya;

– Le scalinate ai quattro lati della piramide sono composte da 91 gradini che moltiplicati per i quattro lati fa 364 che sommati al tempio sulla sommità fa 365 come i giorni dell’anno;

– Su ogni facciata ci sono 52 pannelli come gli anni della ruota del calendario maya.

Il complesso di Chichén Itzà non comprende soltanto la piramide ma molti altri templi, conserva il più grande campo del Messico per il Gioco della Pelota, l’Ossario, l’Osservatorio, un Cenote…

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A tutto questo si aggiunge un fenomeno davvero spettacolare che si verifica due volte l’anno, durante l’equinozio di primavera e quello di autunno, quando il giorno e la notte hanno la stessa durata.

Grazie ad un gioco di luci ed ombre, il sole crea una serie di triangoli sul fianco della scalinata che dà verso nord, disegnando il corpo del serpente piumato che secondo la credenza maya permetterebbe al Dio Kukulcan di tornare sulla terra per qualche ora!

Infine la piramide, attraverso un gioco di suoni e risonanze, quando qualcuno batte le mani è in grado di riprodurre un suono simile al canto del quetzal, un uccello sacro per i Maya.
Ho lasciato il sito (a parte per l’acquazzone che ci ha sorpreso, fortunatamente quando avevamo già visitato tutto il sito) portandomi dentro un’ intensa emozione, un mix di sgomento e stupore!

Cristina Sarandrea

sdr

E tu? Sei mai stato a Chichen Itza o hai mai visto un Cenote??

Nel prossimo articolo ti aspetta un’avventura nella giungla, a mercoledì ?

Un abbraccio

Veronica

Se anche tu vuoi raccontare un viaggio che ti è rimasto nel cuore scrivimi, sarò felice di condividerlo nel mio blog?

23 COMMENTS

  1. Mi piace specialmente la piramide con il suo serpente piumato siccome con la mia fantasia sono già sopra la piramide ha caricarmi di energia pronto ha spiccare il volo all’interno ci andrei solo per scaricare energia ma con i piedi per terra non mi piace stare quindi con il mio cielo azzurro sopra di me mi sento più ha mio agio

    • Ciao Dino anche a me piace molto il significato della Piramide…e l’ingegno che c’è dietro ?
      Un abbraccio e buona giornata?

  2. lo sai che e` una buona idea? anche perche` allora non ne ho scritto praticamente nulla.

    lasciami solo un po’ di tempo per rientrare psicologicamente in situazione.

    ma poi come te lo mando il post? lo pubblico da me e poi tu lo riblogghi?

    buonanotte anche a te, carissima Veronica!

    – e clicca che ti riclicca, prima o poi anche questo commento partira` 😉

  3. non riesco a risponderti in coda al tuo commento, ma tanto lo ricevi lo stesso, il mio, anche da qui.

    non ti sei persa e non ti perdi niente se non hai letto quel post (magari altri sull’esperienza messicana sono un po’ meglio): mi accorgo oggi, rileggendo, che rimasi cosi` turbato da questo nuovo colpo che praticamente non parlai d’altro e non dissi nulla ne` del sito archeologico ne` del cenote…

    un bruttissimo post il mio, davvero…

    – per la cronaca, ricomincia anche la lotta con wordpress per mandarti il commento…

    potrebbe essere che la tua pagina, che wordpress mi dice not working, lazzarona! 🙂 – non accetta i commenti quando ci stai scrivendo sopra tu?

    aspetto un po` e poi provero` a mandartelo per la quinta volta….

    • Arrivatoooooo ???? comunque ancora non ho avuto modo di leggerlo sono tornata solo ora a casa e sto ko? ma domani mattina ho tutto il tempo per leggere…e alle brutte puoi sempre raccontarmi del sito e del Cenote in un post speciale nel mio blog? Sarebbe fantastico?
      Buonanotte caro Mauro, a domani?

  4. ci sono stato anche io, con la mia mente volo spesso in luoghi in cui il richiamo della storia si fa vivo, dove antico è sinonimo di naturale, ancestrale. Un viaggio che mi piacerebbe fare fisicamente, scoprire e toccare con mano tutta quella spiritualità che sicuramente si eleva da ogni sasso, in ogni passo d’erba. Un luogo che si erge a metà strada tra la modernità e le sue mete, a volte così effimere, e la magia del passato. Un luogo posto tra due acque, come il brano che ti lascio, di un grande artista di lingua spagnola, che ben si attaglia alle immagini e alle sensazioni che si provano a leggere questa pagina.

    https://www.youtube.com/watch?v=NvlrCKi-ss4

    • Caro Sarino direi che sarebbe una delle mete ideali perchè come dici tu emana sacralità in ogni angolo???
      Sono anni che mi riprometto di andare ma poi per un motivo o per un altro non riesco mai..mi piace pensare che ancora non sia il mio momento per il Messico ma sento dentro me che prima o poi mi ritroverò a camminare nella giungla alla scoperta delle rovine maya con un sorriso a 32 denti????
      Vado subito ad ascoltarmi il brano???
      Ti auguro di riuscire a partire e chissà magari ci incontriamo lì?

    • penso che sarebbe come fare un sei al superanolotto beccarci in Messico 🙂 , probabilmente sarebbe più facile in Italia

    • Che bello ci sei stata anche tu???Io sono anni che dico di andare poi vado sempre da qualche altra parte????

  5. certo che ci sono stato! e sono stato addirittura in quello stesso cenote li`, vicino a Chichen Itza.

    e adesso sono gelosissimo che non hai pubblicato il MIO resoconto, ahiaha

    scherzo, un abbraccio lo stesso, dai… 🙂

    • Anche qui sei stato????ma magari potessi scrivermerlo???? quando vuoi e se ti fa piacere lo pubblicherei con tantissimo piacere…ho letto con entusiasmo i tuoi racconti sul giro del mondo…fammi viaggiare ancora???

    • ma il mio giro del mondo e` finito proprio col percorso Cancun – Ciudad de Mexico!

      e` questo che mi ha portato a passare anche per Chichen Itza; ma tu non potevi saperlo perche` nella ripubblicazione finale dei racconti del viaggio li ho bloggati a ritroso, per dare al tutto la forna di un libro virtuale, e dunque sono all’inizio, quando non ci conoscevamo ancora – nel senso del blog, naturalmente :-).

      fu proprio a Chichen Itza, prima di entrare nel sito archeologico, che si ruppe la mia quinta fotocamera di quel viaggio, comperata a Los Angeles, e decisi di non sostituirla piu` rassegnandomi al destino; pero` si e` salvata lo stesso qualche foto di quel giorno, fattami da un simpaticissimo gruppo di ragazzi venezuelani con cui avevo fatto amicizia.

      comunque ecco il link al post di quel giorno; gli altri del viaggio attraverso lo Yucatan e il Messico sud- orientale sono nei dintorni… 🙂 :
      https://maurobort48.wordpress.com/2017/10/18/indovina-che-cosa-si-e-rotto-oggi-a-chichen-itza-my-roundtheworld-n-143-33/

    • Noooooooo cosa mi sono persa???? allora dovrò rimediare…più tardi appena torno dalla mia frenetica giornata lavorativa leggerò per volare lontano e rilassarmi?
      Buona giornata Mauro???????

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