È arrivato il weekend e vuoi fare un’escursione ma non sai dove andare. Ti propongo dieci trekking favolosi che puoi fare nel Lazio.

Andiamo a scoprirli uno per uno.

Trekking Lazio

Trekking Lazio: sentieri per tutti i gusti

Dal mare alla montagna tra boschi, calanchi, laghi, cascate e borghi, è impossibile non trovare quello che fa al caso tuo.

Ecco i dieci must che ho scelto per te:

  1. Picco di Circe (LT)
  2. Lago della Duchessa (RI)
  3. Monte Gelato e Calcata (RM)
  4. Cascate di Cerveteri (RM)
  5. Sentiero dei due laghi Albano e Nemi (RM)
  6. Ponza, Faro della Guardia (LT)
  7. Monte Navegna (RI)
  8. Certosa Trisulti e monte Rotonaria  (FR)
  9. Lago di Vico (VT)
  10. Valle dei Calanchi (VT)

1.Picco di Circe (LT)

Mare, montagna, macchia mediterranea e panorami mozzafiato. Vuoi aggiungere altro?

Per me rientra nella triade dei trekking imperdibili che puoi fare nel Lazio.

Raggiungerai il Picco di Circe a 541 metri da dove godrai di una vista mozzafiato e a 360 gradi sulle isole Pontine, il Golfo di Gaeta e i monti Lepini, Aurinci e Ausoni.

Per arrivarci prendi il sentiero 751 da Torre Paola (diventa poi il 750) ti addentrerai così nel cuore della montagna in un bosco che dopo una ripida salita e una breve arrampicata su roccia ti porterà in vetta.

L’effetto wow è garantito!

Il mio consiglio: adatto a chi è allenato, è un sentiero per escursionisti esperti che richiede una buona preparazione fisica. Te lo sconsiglio se soffri di vertigini.

Info tecniche:

Partenza: Torre Paola
Lunghezza: 6,750 km
Durata: 3 ore/ 3.30 (andata e ritorno)
Difficoltà: EE

2.Lago della Duchessa (RI)

Ci spostiamo in montagna al confine con l’Abruzzo a caccia del lago della Duchessa nascosto a 1800 metri di altitudine.

Ci sono diversi sentieri da scegliere ma quello più scenografico per raggiungerlo è il percorso ad anello (sentieri 2b e 2c)

Inizierai subito a salire per un bosco meraviglioso di faggi, cerri, querce e rocce rivestite di muschio verdissimo e una volta giunto a quota 1800 ti ritroverai davanti a un paesaggio bucolico.

Mandrie di cavalli, puledri, greggi di pecore e vitelli al pascolo libero che brucano l’erba, mentre i più temerari attraversano il lago immergendosi per raggiungere la riva opposta.

Se vuoi avere maggiori dettagli sul percorso, leggi Escursioni nel Lazio: Lago della Duchessa.

Il mio consiglio: tieni duro i primi due chilometri e mezzo di salita che svanirà alla vista del lago, al ritorno poi sarà tutta discesa. 

Info tecniche:

Partenza: Cartore
Lunghezza: 11 km
Durata: 4 ore/ 4.30 (andata e ritorno)
Difficoltà: E

Se vuoi dare un’occhiata agli altri sentieri per raggiungere il lago puoi visitare il Sito ufficiale lago della Duchessa.

Trekking Lazio

3. Monte Gelato e Calcata (RM) 

Se invece hai voglia di cascate e borghi da scoprire allora Monte Gelato è l’escursione che fa per te.

Le cascate di monte Gelato si trovano a metà strada tra Roma e Viterbo nella Valle del Treja, un Parco regionale di incredibile bellezza.

Raggiungerle è facilissimo si trovano a pochi metri dal sentiero 001 poi ti inoltrerai in un bosco lussureggiante che dopo sette chilometri ti porterà ai piedi di uno dei borghi più belli d’Italia: Calcata.

Trovi il punto di partenza del sentiero sulla sponda sinistra del fiume Treja visibile già dal ponte sulla strada.

Il percorso si snoda all’interno del bosco dove sarai cullato dallo scroscio del fiume e dal canto degli uccelli in un’atmosfera fiabesca che ti farà rigenerare in pochi minuti.

Se vuoi la descrizione dettagliata del percorso ti invito ad approfondire nell’articolo Le cascate di monte Gelato.

Info tecniche:

Partenza: Parcheggio Monte Gelato
Lunghezza: 7 km (solo andata)
Durata: 3 ore
Difficoltà: E/T

Puoi scaricarti la mappa al sito ufficiale parchi Lazio

4. Cascate di Cerveteri (RM)

A soli 40 km da Roma esiste un luogo ancora incontaminato e selvaggio e puoi scoprirlo con una meravigliosa passeggiata ad anello di 12 km.

Camminerai in un bosco rigoglioso tra rovine etrusche, canyon,pareti rocciose, gole, forre e cascate da scoprire.

Ne avrai cinque da scovare lungo il sentiero: la Cascata del Vaccinello, dell’ Arenile, Braccio di mare, la cascata dell’ Ospedaletto e quella di Castel Giuliano.

Si dice che le cascate siano di più, addirittura 10 ma per le altre bisogna armarsi di GPS e spirito d’avventura.

Il mio consiglio: è un sentiero adatto a tutti anche ai bambini, di facile percorrenza. Il dislivello è contenuto,  il terreno a volte è un po’ sconnesso e bisogna guadare due volte i torrenti (ma non è niente di estremo)

Se vuoi approfondire nel mio articolo Cascate Cerveteri: Amazzonia dell’alto Lazio trovi in dettaglio la descrizione del sentiero.

Info tecniche:

Partenza: cimitero Cerveteri
Lunghezza: 11,81 km
Durata: 45 ore (considerato il tempo per godersi cascate e soste)
Difficoltà: Escursionistico

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5. Sentiero dei due laghi (RM)

Un rilassante e magnifico percorso nei boschi del Parco dei Castelli Romani che collega il convento dei Cappuccini di Albano a Nemi.

È chiamato sentiero dei due Laghi perchè collega il Lago di Albano con quello di Nemi.

Il percorso anche se lungo non presenta particolari difficoltà, è adatto a tutti, adulti e bambini.

Dovrai seguire il sentiero 511 che inizia vicino al convento e attraversa il bosco di allori, faggi, noccioli e castagni che riempie il cono vulcanico del lago di Albano.

Arriverai dopo un paio d’ore nello splendido borgo di Nemi, il paese delle fragoline di bosco, che troneggia sul lago omonimo.

Se non sei troppo stanco e vuoi scendere al lago, continua per il sentiero 515b.

Per maggiori dettagli e scaricare la mappa vai su Outdooractive.

Info tecniche:

Partenza: Albano
Lunghezza: 14 km
Durata: 4/5 ore (andata e ritorno)
Difficoltà: E (escursionisti)

6. Ponza, Faro della Guardia (LT)

Un modo unico di scoprire l’isola di Ponza che, al contrario di quanto si creda non offre solo mare, è a piedi con il trekking al Faro di Guardia, uno dei più incredibili che puoi fare nel Lazio.

Il faraglione della Guardia è la punta estrema dell’Isola di Ponza, un’alta guglia di basalto che si erge maestosa sul mare su cui troneggia il vecchio faro.

Per raggiungerlo esiste un tortuoso sentiero che da lontano sembra una piccola muraglia cinese, ma a piedi è piuttosto facile.

Parti da piazza Vitiello, appena sopra l’approdo dei traghetti e segui le indicazioni per la trattoria Monte Guardia, poi addentrati per le caratteristiche stradine del centro, tutte dipinte di bianco, fino ad arrivare agli Scotti, una zona agricola ben segnalata.

Da qui prendi un viottolo non segnalato sulla sinistra, lo stesso che porta alla spiaggia di Bagno Vecchio, poi prosegui dritto (per la spiaggia si va a sinistra.)

Per non perderti ti basterà seguire le pietre dipinte a mano raffiguranti la passione di Gesù.

Arriverai alla chiesa della Madonna della Civita fino al cancelletto da cui si vede il faro in lontananza. Prosegui lungo la Scarrupata e poco dopo raggiungerai le rovine del faro vecchio, il punto più alto di Ponza.

Al ritorno puoi concludere in bellezza l’escursione con un bel bagno scendendo alla spiaggia Bagno Vecchio oppure spostarti alla scogliera adiacente per ammirare i faraglioni del Calzone Muto, Parata degli Scotti e Faraglioni della Madonna.

Per approfondire Sentieri d’autore.

Novità:  il Faro della Guardia è stato dato in concessione a una società che ne farà un hotel con quattro suite ed un ristorante.

Info tecniche:

Partenza: Piazza Vitiello
Arrivo: Faro della Guardia
Lunghezza: 2,1 km
Durata: 1.30 (solo andata)
Difficoltà: E (escursionisti)

7. Monte Navegna (RI)

Il trekking sul Monte Navegna ti permetterà di vedere ben due laghi dall’alto: i laghi del Salto e del Turano.

Per godere di questa vista privilegiata e unica anche sulla catena montuosa dell’Appennino Centrale dovrai raggiungere la vetta a 1508 metri e puoi scegliere tra due sentieri.

Il sentiero più lungo parte da Ascrea e puoi trovarlo in dettaglio su Monte Navegna mentre il più breve inizia da Castel di Tora su Parchi Lazio

Info tecniche (ti metto quello che ho fatto io)

Partenza: Ascrea
Lunghezza: 13 km
Durata: 6/7 ore (andata e ritorno)
Difficoltà: E (escursionisti)

8. Abbazia Trisulti e monte Rotonaria (FR)

Ci spostiamo nel lato più selvaggio del Lazio, sui Monti Ernici che si estendono da est a ovest e sono il confine naturale con l’Abruzzo.

Nonostante una quota non troppo elevata l’escursione al Monte Rotonaria è certamente una tra le più spettacolari dell’intero comprensorio dei Monti Ernici.

Il mio consiglio: prima di salire in vetta ti consiglio di visitare la meravigliosa Abbazia di Trisulti

È da qui che a poche decine di metri dovrai imboccare il sentiero 8 che si inoltra in un bosco di querce secolari per raggiungere la vetta del monte Rotonaria a 1750 metri.

Il percorso è molto faticoso per cui richiede una buona preparazione fisica.

Per approndire e scaricare mappa del percorso vai su Monti Ernici Rotonaria.

Info tecniche:

Partenza: Abbazia Trisulti
Lunghezza: 14 km
Durata: 7 ore
Difficoltà: EE

9. Lago di Vico

Hai mai camminato sul cratere spento di un vulcano?

In questo trekking potrai esplorare quello che un tempo era un vulcano attivo nel Lazio!

Il lago di Vico, riempie il suo antico cratere e oggi è un lago di collina circondato da una vegetazione lussureggiante.

È il più piccolo dei tre laghi vulcanici che impreziosiscono il nord del Lazio: a passo lento, un facile anello da percorrere a piedi consente di scoprire il periplo del lago.

Il sentiero costeggia la riva del lago nella sua interezza, fatta eccezione per la parte settentrionale dove effettua una breve deviazione lungo la SP85.

Lungo l’itinerario potrai ammirare la vegetazione della riserva naturale: faggi, aceri, querce e piante da frutto come il nocciolo ed il castagno.

Trovi percorso dettagliato su Trekking anello Vico.

Info tecniche:

Partenza: Ultima Spiaggia
Lunghezza: 22 km
Durata: 7 ore
Difficoltà: E (escursionisti)

10. Valle dei Calanchi (VT)

Quest’ultimo trekking ti porto nella zona dei calanchi, dove montagne di antica argilla vengono erose creando un paesaggio unico nel Lazio, alle spalle di uno dei suoi borghi più belli Civita di Bagnoregio, la città morente.

È situata su un colle tufaceo a 443 metri, destinato a scomparire alle cui spalle si estende la grande vallata incisa dai Calanchi che formano crinali dalla forma ondulata, enormi torrioni e meravigliose pareti d’argilla.

Il paesaggio instabile della Valle dei Calanchi è un esempio lampante di come l’ambiente muti continuamente forma.

La loro caratteristica unica consiste nel mostrare tali cambiamenti anche nel giro di un paio di generazioni, e non come solitamente avviene lungo l’arco di centinaia o migliaia di anni!

Un trekking tra queste sculture naturali è assolutamente imperdibile, una delle attrazioni naturalistico-geologiche più interessanti da vedere nel Lazio.

Preparati a camminare in un paesaggio quasi desertico, su cui gli agenti atmosferici si divertono a modellare e non smettono mai di creare labirinti di forme insolite e spettacolari, unici per la loro bellezza.

La particolarità del percorso è che si snoda anche tra valli lussureggianti e fitti boschi fino a raggiungere le ardite guglie d’argilla della Cattedrale, una cresta d’argilla che ricorda la facciata di una chiesa gotica!

Il mio consiglio: il sentiero non è segnato, spesso è poco più di una traccia e cambia forma spesso per cui se vuoi affrontarlo in sicurezza, affidati a una guida esperta per il trekking puoi trovare info dettagliate su Outdoors Valle dei Calanchi.

Info tecniche:

Partenza: Lubriano
Lunghezza: 7 km
Durata: 5 ore
Difficoltà: EE

Ecco un assaggio di cosa ti aspetta:

E con la meravigliosa Valle dei Calanchi si conclude la carrellata delle escursioni e ora l’ultima parola va a te.

Quale di questi trekking nel Lazio ti ispira di più?

Un abbraccio

Veronica

4 COMMENTS

  1. non ci crederai ma ci sono stato al lago della duchessa ! Finalmente anche io ho visitato un “tuo” posto :). A parte gli scherzi, ormai sono passati più di vent’anni da quel giorno. Ho un caro amico che vive in provincia di Rieti, vicino Leonessa, non so se conosci, e mi ricordo che mi propose questa “gita”, fatta molto volentieri, ma all’epoca ero in forma, qualche chilo di meno e soprattutto molto ma molto più “libero”, nel senso di mente libera, quand’ancora i sogni erano colori e il cielo un luogo da stringere per farne diletto. Non scrivevo allora, gli anni mi hanno condotto la parola verso la scrittura e a volte ho qualche rimpianto, forse sarebbe stato meglio non scrivere e “camminare” un po’ di più.
    I tuoi post mi permettono di tornare indietro verso quell’altrove (ormai perduto), d’immaginarmi anche io un “viaggiatore nella tempesta” (parafrasando JIM Morrison). Quella tempesta di sensi e tremori che solo gli occhi e il sudore ti fanno provare.
    Un abbraccio carissima Veronica.

    • Carissimo Sarino, perdonami per il ritardo MOSTRUOSO ma deve essermi sfuggita la notifica del tuo messaggio.
      Questa è davvero una rivelazione! Tra l’altro è anche un trekking bello tosto e sono contenta che l’abbia visto. Quanto ai tempi della leggerezza che dire più il tempo va avanti più ho nostalgia del “prima” quando i pensieri erano leggeri e non esistevano paure. Se potessi tornare indietro di tutti i periodi sceglierei l’infanzia, quello più spensierato. E forse se ancora non mi arrendo lo devo a quella bambina dentro di me che esce fuori quando mi ritrovo in qualche avventura. Continuare a viverle, la tiene viva.
      Ti abbraccio forte e spero che tutto ti vada bene❤️

    • Ottima scelta😍…grazie a te per il tempo che mi hai dedicato🌷

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